CITTA' DEL VATICANO - «I separati e i divorziati risposati sono una realtà rilevante nella Chiesa?». «Esiste nel vostro paese una legge di riconoscimento delle unioni di persone dello stesso sesso equiparate in qualche modo al matrimonio?». «Nel caso di unioni di persone dello stesso sesso che abbiano adottato bambini come comportarsi pastoralmente?».
Eccolo il sondaggio in 38 domande, più una per eventuali proposte, volto a chiedere ai fedeli di tutto il mondo di esprimersi su temi riguardanti la famiglia, compresi aspetti finora quasi tabù, come coppie di fatto, unioni gay, contraccezione, comunione a divorziati e risposati. Finora il questionario, già annunciato nei giorni scorsi, era stato diffuso solo dai vescovi inglesi e da alcune diocesi statunitensi. Da ieri è consultabile sul sito della Santa Sede (www.vatican.va), che ha deciso di rompere gli indugi e non aspettare che a renderlo pubblico siano le chiese locali, cui comunque è destinato il referendum con la raccomandazione di diffonderlo «capillarmente». I fedeli, se vorranno, potranno anche inviare le loro risposte direttamente in Vaticano.
E un'altra svolta per la Chiesa, l'ultima sfida in ordine di tempo voluta da Papa Francesco in vista del Sinodo sulla Famiglia convocato per l'ottobre del 2014. Nei giorni scorsi, lo stesso Jorge Mario Bergoglio è uscito dalle mura vaticane per andare in via della Conciliazione, comparendo nella sede del Sinodo dei vescovi per partecipare alla messa a punto dell'operazione. Questa mattina il Pontefice, nelle sempre più affollate udienze generali del mercoledì, sarà in Piazza San Pietro per accendere la fiaccola della 26° Universiade invernale, in calendario in Trentino dall'11 al 21 dicembre.
Come si legge da alcune domande su precise questioni chiave (a suo tempo definite «non negoziabili», come ad esempio la difesa del matrimonio fra uomo e donna, e la conseguente censura di ogni altra forma di convivenza e di unione, sia omosessuale sia eterosessuale), la nuova Chiesa di Francesco invita la gente a dare il proprio apporto concreto e a esprimersi liberamente. Non ci si dovrà attendere cambiamenti nella dottrina, questo limite viene posto chiaramente. Però ci sarà un atteggiamento pastorale diverso. «Non abbiamo voglia di riaprire tutto il discorso sulla dottrina cattolica -ha spiegato in una conferenza stampa in Vaticano il cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e relatore generale del Sinodo sulla famiglia- ma vogliamo guardare a tutte le situazioni». E il segretario speciale, monsignor Bruno Forte arcivescovo di Chieti-Vasto, ha aggiunto che «non è il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a capirlo meglio».
L'intento è chiaro: fotografare la realtà nella quale la Chiesa oggi è chiamata a operare, e raccogliere proposte per rendere il suo approccio più adeguato. Bergoglio, come ha spiegato il segretario del Sinodo, monsignor Lorenzo Baldisseri, vuole «rendere l'Istituzione sinodale un vero ed efficace strumento di comunione attraverso il quale si esprima e si realizzi la collegialità auspicata dal Concilio».
La famiglia è il «tema scottante», così l'ha definito Baldisseri, che la Chiesa vuole affrontare. Ecco così che in Vaticano fioriscono iniziative come l'Anno, il Sinodo, la Giornata della famiglia.
La procedura del tutto inedita è comunque quella del questionario con cui si chiede direttamente ai fedeli cosa pensino di questioni tra le più dibattute nella Chiesa, formulando anche proposte. La rete delle diocesi e delle parrocchie farà tornare le risposte alla Segreteria del Sinodo entro la fine di gennaio. Ulteriore novità, la convocazione di un'Assemblea generale straordinaria. Alla quale parteciperanno non solo presuli di varia provenienza, ma laici e un buon numero di donne.
«Un punto fermo che il Pontefice ha ribadito è l'attenzione e il massimo rispetto per le persone gay» e «L'atteggiamento pastorale verso questo mondo, che è consistente, va approfondito difronte alle nuove sfide», afferma monsignor Forte. Che aggiunge, a sorpresa, un tema futuro: «Affronteremo il problema doloroso dell'incesto». Quando mai nella Chiesa ci si è spinti così avanti?
Marco Ansaldo
(Repubblica 6 novembre)
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