Questa settimana l’associazione Tessere
Identità di Alessandria ha pubblicato questo testo sulla propria pagina
facebook:
“Belin, se il Gallo sentisse (e noi lo
conoscevamo bene) probabilmente si farebbe una risata e direbbe, perentorio:
"ma che cazzo dici?". Le cause del disastro del capoluogo ligure
derivano da questioni molto più gravi e complesse rispetto all'umanità e
all'accoglienza di una città unica come Genova: speculazione edilizia, piani
urbanistici con vantaggi a breve termine senza pensare al tempo e all'acqua che
sarebbe passata, negli anni.
Vicini ai/alle tant" amiche e amici genovesi.”
In tutto ciò in risposta a quanto è stato scritto dal
gruppo “Via, Verità e Vita”:
“Genova, città di don Gallo, città di nozze
omosessuali.
Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella
all’uomo.
Nulla accade per caso, preghiamo per gli innocenti e
perché tutto sia permesso per un bene maggiore.”
Non ci sono parole: anziché indignarsi contro chi
continua a sfruttare in maniera indiscriminata il territorio, anziché chiedere
allo Stato di mettere in sicurezza le città e le persone
intervenendo prima che certi fenomeni atmosferici avvengano, ci sono
persone che tirano in ballo i
matrimoni gay, don Gallo e un Dio vendicatore.
A quanto pare, la pagina
del gruppo sopra menzionata è stata bloccata. Al momento infatti non è
raggiungibile. Per fortuna agli utenti facebook è rimasto un po’ di buon senso.
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