Il papa al Sinodo: «C’è una porta che finora è stata chiusa, apriamola!»
«C’è una porta che finora è stata chiusa», il papa «vuole che si apra». Così il segretario generale del Sinodo dei vescovi, mons. Baldisseri, ha riferito ieri, in una conferenza stampa, l’auspicio di Bergoglio per l’assemblea straordinaria del Sinodo sul tema della famiglia che si aprirà domani in Vaticano e proseguirà fino al 19 ottobre.
Più che chiusa, in questi anni la porta è stata murata e circondata da un fossato invalicabile, con la formulazione dei cosiddetti «principi non negoziabili», affermati perentoriamente dal magistero, ma ignorati dai fedeli nei loro comportamenti quotidiani, come emerso chiaramente dal questionario fatto circolare fra i cattolici di tutto il mondo: c’è grande difficoltà ad «accettare integralmente» l’insegnamento della Chiesa su «controllo delle nascite, divorzio e nuove nozze, omosessualità, convivenza, relazioni prematrimoniali, fecondazione in vitro», ammettono i vescovi.
Uno “scisma sommerso” fra i fedeli e il magistero puntellato dalle gerarchie, che il Sinodo potrebbe contribuire ad allargare – se vincesse la linea conservatrice ostile ad ogni aggiornamento – oppure ristringere, se invece passasse la volontà di riformare manifestata da parte dell’episcopato più attento alla realtà e non arroccato su posizioni di immobilismo.
Baldisseri prevede un dibattito «franco e libero» e spera che nessuno voglia «far prevalere il proprio punto di vista come esclusivo». I risultati il 19 ottobre, quando i padri sinodali voteranno il documento finale (la Relatio Synodi) da consegnare al papa e ai vescovi di tutto il mondo.
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