domenica 9 novembre 2014

La scure di Bergoglio sui conservatori: via il cardinale contrario all’apertura sui divorziati


CITTÀ DEL VATICANO - La prima resa dei conti in Vaticano, dopo la battaglia al Sinodo sulle riforme nella Chiesa, è arrivata. E la scure di Francesco si abbatte sulle teste dei principali oppositori. Con un giro di poltrone il Papa ha nominato il nuovo ministro degli Esteri della Santa Sede, e soprattutto allontanato uno degli avversari più duri: il cardinale americano Raymond Leo Burke, reo di avere criticato Francesco anche in alcune dichiarazioni pubbliche.

Capo della diplomazia pontificia diviene ora il britannico Paul Richard Gallagher, pescato dalla lontana nunziatura in Australia, e conosciuto da Jorge Mario Bergoglio in Guatemala: un diplomatico di lunghissimo corso, che riporta a pieno titolo i nunzi apostolici alla testa della Segreteria di Stato vaticana. Il titolare degli Esteri fino a ieri, il monsignore corso Dominique Mamberti, è spostato alla Segnatura apostolica (dove diverrà cardinale) con il nuovo incarico di Prefetto del Tribunale supremo (la Cassazione della Santa Sede). A lasciare invece questo ruolo è proprio Burke, insignito di un titolo onorifico, quello di guida del Sovrano Ordine di Malta.

Solo pochi giorni fa, il porporato americano (alcuni cardinali statunitensi sono fra gli oppositori del Papa argentino), aveva sferrato un affondo durissimo contro Bergoglio, sostenendo che "la Chiesa è senza un timone". E proprio nei 15 giorni di accesa discussione al Sinodo di ottobre Burke era stato fra i più critici della linea di apertura proposta dal Pontefice sui divorziati risposati e gli omosessuali. Per continuare a leggere l’articolo

Repubblica – 9 novembre 2014 

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