Giovanni 1, 35-42
Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di
Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che
cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse
loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno
si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano
seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo
trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù,
fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti
chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
Il racconto della chiamata dei primi discepoli si trova
sia nei sinottici sia nel vangelo di Giovanni, ma con tre versioni diverse. In
Marco (Mc 1, 16-18) e in Matteo (Mt 4, 18-20) la narrazione è molto scarna. Lo
scenario è quello del lago di Galilea, Gesù vede Simone e Andrea, pescatori di
professione, che rassettano le reti per la pesca e chiede loro di seguirlo per
diventare “pescatori di uomini”. I due fratelli lasciano le reti e lo seguono
e, subito dopo, la stessa cosa fanno Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo. Il
testo di Luca (Lc 5, 1-17) ha lo stesso scenario di quello di Marco e Matteo,
il lago di Tiberiade vicino a Cafarnao, ma il racconto è più elaborato e
presenta l’episodio della pesca miracolosa dalla barca di Simone, dopo una
notte passata senza prendere nulla.
Giovanni parla dell’inizio della formazione del gruppo dei
discepoli in modo molto diverso; l’incontro di Gesù con i primi discepoli avviene non sul lago di Galilea, ma sulle
rive del Giordano dove questi stanno seguendo gli insegnamenti di Giovanni
Battista. Sentendo quello che il
Battista dice di Gesù due discepoli decidono di seguirlo. Uno di questi è
Andrea che successivamente chiamerà anche il fratello Simone. Gesù si accorge che lo stanno
seguendo e ne chiede il perché, “Che
cercate?”. Essi rispondono chiedendo a loro volta “Dove abiti?”. A quel tempo era abitudine che molti discepoli abitassero
con il maestro.
“Essi vogliono fare esperienza con lui, sono disposti a convivere e
condividere la sua vita. Gesù dice “Venite e vedrete”, non è tanto la casa,
l’ambiente, quanto la dimensione di vita da condividere e scopriranno che vive
in una diversa dimensione con Dio”. E’ in questa nuova esperienza che li vuole
attrarre e farli diventare, a loro volta, espressione e comunicazione per gli
altri di questa fedeltà a Dio. (don Fredo Olivero)
I racconti del vangelo non sono ovviamente la fedele
cronistoria della vita di Gesù, ma rappresentano la visione di chi li ha
redatti. Il racconto di Marco e Matteo è
pedagogico più che storico, ci dice l’essenziale: Gesù ha invitato i discepoli
a seguirlo e questi hanno abbandonato tutto e si sono uniti a lui. Il messaggio è che la risposta alla chiamata
deve essere senza riserve.
Le decisioni che cambiano la vita racchiudono
sempre una storia interiore e un lento cammino. Leggendo il vangelo di Giovanni
si intuisce che alcuni dei discepoli di Gesù avevano seguito la predicazione del
Battista, ed erano quindi già persone “in ricerca”. Bisogna essere “in ricerca”
per riconoscere i messaggi che arrivano dalle occasioni della vita.
Deve essere stato con gioia, trepidazione, ma anche con
timore che i primi discepoli hanno accolto l’invito di Gesù a seguirlo,
lasciando il lavoro di pescatori per andare itineranti per la Galilea.
Sicuramente non deve essere stata una decisione facile o improvvisa perché
ovviamente comportava un cambiamento di vita che coinvolgeva pesantemente anche
le loro famiglie e i loro interessi economici.
Forse Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni e gli altri hanno
discusso tra loro e con Gesù del significato di una vita itinerante, del loro
ruolo e dei rapporti con le loro famiglie. Sicuramente avevano le idee confuse,
hanno dovuto conoscere Gesù un po’ per volta, hanno fatto fatica a comprendere
e accettare il messaggio: diventare “pescatori di uomini” significa aiutare con
la testimonianza della propria vita altre persone a entrare nella "rete del
regno di Dio", cioè a diventare consapevoli del Suo amore.
La decisione di seguire Gesù per i discepoli, come per
ognuno di noi, è una scelta che deve essere rinnovata ogni giorno e che
quotidianamente deve essere sorretta e rinsaldata.
Con le nostre scelte noi “creiamo” giorno per giorno la
nostra vita e quella di chi ci sta intorno. Penso al giovane ricco che
tristemente se ne è andato e non ha seguito Gesù (Mc 10, 17-22): avrebbe potuto essere uno dei discepoli, le
sue ricchezze avrebbero procurato un po’ di felicità a molti poveri. Il
discorso vale per ciascuno di noi, ogni giorno. Se avessi deciso di accogliere
in casa un bambino abbandonato sarebbe cambiata la mia vita e la sua, se i
politici di professione non puntassero
al potere e al loro tornaconto personale riuscirebbero in maniera più efficace
a cogliere i bisogni della gente.
Ortensio da Spinetoli dice che “anche per Gesù la vocazione è una scelta che si ripropone ogni giorno,
perché dal suo intimo sempre riaffioreranno aspirazioni contrarie al volere di
Dio. Sempre si alterneranno nel suo animo voci contrastanti provenienti dalla
tradizione profetica e dalla storia passata e dovrà essere pronto a non perdere
l’orientazione che gli viene da Dio” (Ortensio
da Spinetoli, Gesù di Nazaret)
Ci vogliono due cose per sorreggere e rinsaldare le nostre
scelte. Innanzitutto occorre approfondire sempre di più la conoscenza del
messaggio di Gesù per farlo proprio. Nel vangelo di Giovanni Gesù dice ai due
discepoli “venite e vedrete” che
significa conosciamoci, stiamo insieme.
Il secondo punto è il riconoscere con serenità i propri
limiti e da lì ripartire ogni giorno vincendo sfiducia e stanchezza. “Anche
se ci è successo di faticare tutta la notte e di non prendere nulla, anche se
ci capita di non raccogliere i frutti desiderati, non c’è altra strada che
buttare le reti "sulla parola di Gesù". Solo questo totale affidarsi
a Dio sulla Parola di Gesù riapre i cuori e il cammino. Luca lancia alla sua
comunità questo messaggio che davvero è la eco dei palpiti del cuore di Gesù”. (Franco Barbero, Viottoli)
Vilma
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