Per cui mi venne fatto di rendermi conto della caducità e vanità di molti dei fatti e degli avvenimenti che paiono riempire le giornate della gente come me e in qualche modo le rendono piene. Pensai e ripensai, assaporando insoddsfazioni dopo incotri, viaggi, spettacoli. Chi prova il nettare e l'ambrosia dell'olimpo, più non s'appaga dei cibi e delle bevande terrene. Ecco dunque come pervenni a giudicare insoddisfacenti molte normali attività, alcuni rapporti sociali, gli svaghi, quegli stessi che fino a poco tempo fa avevano attirato i miei rimpianti e acuito i miei desideri. D'improvviso le giornate mi parevano vuote, un vuoto tanto grande da non poter essere colmato da nessun placebo.
E, improvvisamente, seppi che la mia vita era cambiata, per sempre.
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