Eucarestia di
domenica 29 marzo 2015
“Pregare, ieri e
oggi”
Musica di apertura
G. Il
verbo pregare deriva dal latino “prècare” che significa rivolgersi a qualcuno
in atteggiamento di supplica e di sottomissione. “Pregare è pensare al senso della vita”, scriveva il filosofo Ludwig
Wittgenstein, e secondo i grandi mistici come San Giovanni della Croce, S.ta Teresa
del Bambin Gesù o i Padri del deserto, la preghiera è lo strumento che mette in
contatto l'uomo con Dio. Nei momenti di desolazione interiore, di paura, di
disperazione, la preghiera viene in aiuto al fedele e lo traghetta verso una
condizione di serenità. Ci sono diverse tipologie di preghiere e la Chiesa ci
ha insegnato che non siamo liberi di sperimentare la preghiera del cuore poiché
anche in quello siamo stati ordinati, catalogati e schematizzati. Ecco che
allora troviamo, a parte il Padre Nostro, varie preghiere standardizzate,
cucite perfettamente su ogni problema “umano”. Dalle litanie per i morti, a
quelle della Madonna o per l'angelo custode, sino ad arrivare ai santi,
protettori di ogni singola parte del nostro corpo nonché delle cose più
impensate.
La preghiera del cuore, invece, è quella che sgorga
limpida dalla sorgente dell'animo umano. E' quella che si proferisce anche quando
la fede dubita, è il riconoscimento della nostra fragilità davanti alle prove
della vita. E' insieme la richiesta di aiuto nella disperazione ma anche il
grazie per la meraviglia della natura, per la gioia dell'incontro, la bellezza
della condivisione del presente con persone stupende; pregare è anche fare
quello che stiamo facendo dedicandolo a Dio.
Qual è il rapporto che abbiamo con la preghiera oggi,
in questo tempo dove la vita sembra correre troppo veloce, allontanandoci,
troppo spesso dal nostro essere più profondo? Riflettiamo insieme.
1. Signore, donami la
capacità di non rifugiarmi per comodità, nelle preghiere sterili e
preconfezionate, ma aiutami a stimolare la mente per elaborare parole che si
alimentino nel cuore e vengano proferite dalla bocca con gioia.
2. E’ facile
per me, collezionare parole, pensieri e vestirli da preghiera. Intuisco però
che la preghiera vera dovrebbe poter esser diversa, viva, talvolta assertiva,
tal altra invocazione, o ancora quasi protesta, per non parlare di quando
pregare vuol dire rimanere in ascolto di un verbo che tarda a venire.
1.
Aiutami allora, Signore, a capire che si può pregare in tanti modi: col
silenzio, con il corpo, con la danza, con la poesia.
Vangelo (Marco 11, 1-10)
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e
Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse
loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso,
troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e
portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il
Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un
puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni
dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero
loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù,
vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i
propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi.
Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto
colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro
padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».
Commenti e riflessioni personali
Tutti. Facciamo
ora memoria di Gesù. Quel gesto dello spezzare il pane, quelle parole: ”Prendete
e mangiate, prendete e bevete: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”,
e questa condivisione, oggi, nello spezzare il pane, siano invocazione e
preghiera del cuore, per ravvivare il ricordo dell’uomo “cristico”, che dedicò la sua vita al “dialogo con Dio”.
Padre nostro
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in
terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e sostienici nell’ora della prova, ma
liberaci dal male.
Comunione con intermezzo
musicale
Preghiere spontanee
1. Dio, fondamento
dinamico, grazie per il dono del dubbio che mi porta a riflettere sulla tua
esistenza e a cercare le prove di Te nel mio vissuto, alimentando una fede
“attiva”.
2.
Grazie Dio, per le tue
tante rivelazioni: nelle Scritture che sono parole di donne e uomini che ti
hanno saputo ascoltare nelle loro vite e nella storia, nella Natura dalle mille
voci e meraviglie, nelle persone che parlano di Te, nei volti che manifestano
la tua immagine, nelle nostre vite che tu abiti fin dalla nostra nascita.
Tutti. Dio,
concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare;
la forza e il coraggio di cambiare le cose
che posso cambiare; e la
saggezza di conoscerne la differenza.
Vivendo un giorno alla volta; godendo di un momento alla volta;
accettando le avversità come la via alla
pace; prendendo,
come egli stesso ha fatto, questo mondo di peccati com'è, e non come lo vorrei io;
fidandomi che egli farà tutto giusto se mi
arrendo alla sua volontà; che io
sia ragionevolmente felice in questa vita e supremamente felice con lui per sempre nella
prossima
(Preghiera della serenità,
Pastore Friedrich Christoph).
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