mercoledì 18 marzo 2015

La teoria del gender nel mirino dei nuovi crociati


Leggendo l’articolo di Leonardo Bianchi pubblicato su Internazionale mi è sembrato che il passaggio più importante sia questo: «È così che chi solitamente discrimina diventa magicamente il discriminato, in un ribaltamento di ruoli e uno stravolgimento della realtà che ha il solito obiettivo: quello di cristalizzare lo status quo e stroncare qualsiasi cambiamento sociale. Per arrivarci, la via più comoda è appunto quella di spacciarsi come vittime di oscure macchinazioni».

Riporto qui di seguito l’inizio dell’articolo:
Negli ultimi tempi la scuola è diventata il bersaglio preferito della propaganda dei movimenti ultracattolici. È nelle aule e tra i banchi che, secondo i nuovi crociati della famiglia, la potentissima lobby lesbica, gay, bisessuale e transgender (lgbt) starebbe cercando di inculcare nelle menti delle giovani generazioni la temibile “ideologia del gender”.
Sebbene non ci sia una definizione univoca, dal Vaticano in giù sono tutti concordi sul fatto che si tratti di qualcosa che sta corrodendo i pilastri della società. Recentemente perfino il Papa è intervenuto sul tema, bollando la teoria del gender come una forma di colonizzazione ideologica non troppo lontana da quella operata dai totalitarismi del ventesimo secolo con i balilla o la gioventù hitleriana.
Per altri, invece, la teoria del gender è un gigantesco complotto in cui le Nazioni Unite, l’Unione europea e la sezione lgbt degli Illuminati tramano nell’ombra per legalizzare la pedofilia, somministrare “ormoni” ai bambini per farli diventare gay e – se resistono all’inevitabile – rinchiuderli in “campi di rieducazione”.
In Italia, uno dei veicoli utilizzati da questi spietati coloni sarebbe la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, un progetto ministeriale adottato nel 2013 per recepire un programma del Consiglio d’Europa. Per continuare a leggere l’articolo 

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