"Se Gesù è il cristo, l'immagine,
il riflesso, la parola, la rivelazione di Dio, non è peraltro Dio (e avrebbe
certo considerato blasfemo se lo si fosse divinizzato). Tra il Creatore e la
creatura la distanza e la differenza sussistono anche quando esistono legami
più stretti e la più intima comunione".
(André Gounelle, Parlare di Cristo, Claudiana, pag.117)
Ascoltando
le parole di papa Francesco di oggi rispetto a Maria, Gesù e la Chiesa
gerarchica si prova un notevole imbarazzo e sconcerto.
Ma
su questi terreni papa Francesco è rigorosamente tradizionalista.
Rispetto
poi agli studi sul Gesù storico e le varie ricerche cristologiche, Francesco è
totalmente a digiuno, completamente ignaro sulle opere che si interrogano sul
rapporto tra Scrittura e dogma. La sua cultura cristologica è al più arrivata
al Concilio di Calcedonia. Gli ultimi sedici secoli non li ha riletti.
Non
aspettiamoci nulla dal papa su questi terreni che, tuttavia, rappresentano
una delle sfide ineludibili e costituiscono uno dei luoghi più fecondi di
rinnovamento della nostra fede, anche in vista del dialogo interreligioso.
Questa parte è la nostra responsabilità di credenti adulti, di teologi e
pastori preparati e coraggiosi. In questo tempo, come documento su questo blog,
donne e uomini che ricercano seriamente esistono, ma le loro opere non
penetrano nella catechesi e nella predicazione.
Vedo
come utilissima l'opera quotidiana di molti di noi che studiano rigorosamente,
accompagnano dei gruppi e diffondono appassionatamente le ricerche.
Si
tratta di un'opera umile, proprio di ogni giorno, con l'impegno assiduo della
divulgazione seria per far crescere una nuova conoscenza e una nuova coscienza
dentro la chiesa.
don
Franco Barbero
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