martedì 5 maggio 2015

Il Wesak

Ieri mi son trovata a partecipare a questa cerimonia dal nome tanto strano e voglio raccontarvi di cosa si tratta.
  
Il Wesak è una festività molto antica che appartiene alla tradizione buddista,
ma il suo significato è molto più ampio, infatti non può essere limitato ad
una sola fede, perché si rivolge con la sua grande Benedizione a tutta
l’umanità. Il suo significato profondo è assimilabile a quello del Pesach
ebraico, della Pasqua cristiana, del Ramadan islamico, della festa della
Luce Mazdea.
In tutte queste Fedi si celebra, in un giorno particolare, il ritorno di un evento che aiuta l'uomo a crescere e a evolvere verso la Liberazione. 

La Tradizione indiana narra che cinquecento anni prima di Cristo, il principe Gautama Siddharta raggiunse il massimo dell'illuminazione, divenendo così un «Buddha», cioè un risvegliato. Quando morì, a maggio, nella notte del plenilunio, una gioia eterna, perfetta ed incorruttibile, si aprì dinanzi a Lui, ma, mentre stava per varcare la soglia del Nirvana, il Buddha si arrestò, si volse all’indietro e guardò il genere umano sul pianeta che aveva appena abbandonato...
Vide tutti gli esseri schiacciati dalla sofferenza, dalla fatica, dalle malattie, esposti alla violenza della natura e dei loro stessi simili, e il suo cuore
compassionevole provò pietà. Gli giunse il grido degli animali frustati e macellati, degli uomini in lacrime. 

Su quella soglia di beatitudine il Buddha si fermò, e giurò che non sarebbe entrato nel Nirvana fino a quando non vi fosse entrato prima di lui l'ultimo degli esseri umani. 

Ogni anno, nel momento esatto in cui si verifica il plenilunio di maggio, il Buddha e tutti gli esseri illuminati tornano sulla Terra a portare la loro Benedizione, per aiutare ed incoraggiare l’evoluzione spirituale dell'umanità. 

Questo è il senso della festa del Wesak, un rituale che da duemilacinquecento anni viene celebrato nel mondo buddista.
Pur appartenendo a gruppi etnici radicalmente diversi, a religioni differenti, tutti i partecipanti sono ben consci dell’importanza della funzione unificatrice della cerimonia, poiché la radice della conoscenza è unica, come unica è la divinità.
Nella celebrazione del Wesak non esistono barriere né pregiudizi di nessun
tipo, tutti lavorano dedicando la vita ad un obiettivo comune: l’evoluzione
spirituale del Genere Umano. 

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