DUBLINO - Il verdetto in un tweet del ministro
per le pari opportunità Aodhan O'Riordain: dai primi risultati dello
spoglio, gli irlandesi hanno detto sì al matrimonio gay votando un referendum
molto atteso e sentito. Per non mancare al loro appuntamento con la storia:
perché, se 21 Paesi in tutto il mondo hanno già legalizzato i matrimoni tra
omosessuali (Danimarca, Olanda, Belgio, Spagna, Francia, Canada, Sudafrica,
Norvegia, Svezia, Slovenia, Portogallo, Inghilterra, Galles, Islanda,
Argentina, Uruguay, Nuova Zelanda, Finlandia, Messico, Brasile e Usa, in 38
Stati), l'Irlanda sarà il primo a farlo passando per una consultazione
popolare. Cinque anni dopo l'approvazione in Parlamento delle unioni civili per
le coppie omosessuali. Inimmaginabile solo 20 anni fa, quando nella Repubblica
dell'"isola verde" veniva finalmente cancellato il reato penale di
"omosessualità".
Sulla scheda
del referendum, i 3,2 milioni di irlandesi con diritto di voto hanno dovuto
rispondere a una semplice domanda: volete che sia emendato l'articolo 41 della
Costituzione del 1937, con l'inserimento di una nuova clausola nella sezione
"Famiglia"? Clausola che recita: "Il matrimonio può essere
contratto per legge da due persone, senza distinzione di sesso".
Mentre sono
stati circa 66mila i giovani che hanno aggiunto i loro nomi nei registri
elettorali nelle ultime settimane, portando il numero dei votanti della fascia
18-25 anni a circa 400mila, ritenuti decisivi per la vittoria del
"sì". Come sostiene John Lyons, uno dei quattro parlamentari
irlandesi, su 166, apertamente gay: "Se il sì ha vinto è dovuto in larga
parte alla mobilitazione dei giovani elettori. Il che dimostra come una piccola
isola, ai confini dell'Europa e sulla rotta per l'America, può essere un faro
di luce nel mondo".
"Un faro,
una luce di libertà e uguaglianza per il resto del mondo" è l'immagine
scelta anche da Leo Varadkar, ministro della Salute che ha smesso di
nascondere la sua omosessualità nel momento in cui il governo ha rotto gli
indugi e ha scelto di sostenere il cambiamento della Costituzione. "Saremo
il primo Paese nel mondo a custodire l'uguaglianza nel matrimonio nella nostra
Carta, e a farlo con un mandato popolare. In questo giorno è un orgoglio essere
irlandesi".
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