Eucarestia di domenica 31 Maggio 2015
“Il Cammino … del corpo e dello Spirito!”
Musica
di apertura
G. “La cosa più ovvia e oscura del mondo è
questo camminare, che si smarrisce così facilmente nella religione, la
filosofia, il paesaggio, l’anatomia, l’allegoria e il crepacuore.” (“Storia
del camminare”, Rebecca Solnit)
Camminare significa
aprirsi al mondo; si cammina per nessun motivo, per il piacere di gustare il
tempo che passa, per scoprire luoghi e volti sconosciuti. Camminare per
scavalcare i "muri" che tropo spesso la società crea, per apprezzare
la bellezza del creato e ringraziare Dio per tutto ciò o anche, semplicemente,
per rispondere al richiamo della strada. Camminare è un modo tranquillo per
reinventare il tempo e lo spazio. Prevede una lieta umiltà davanti al mondo. Il
cammino della vita è confronto e ascolto di se stessi, alla scoperta di ciò che
siamo o, di ciò che non siamo e non vogliamo. Per il bambino l'iniziare a
gattonare, camminare è il primo passo per iniziare a esplorare, a conoscere il
mondo da solo. Crescendo spesso ci si dimentica il significato del cammino e
non ci si spinge, per paura o timore, al di fuori delle strade e dei sentieri
già battuti. Riflettiamo insieme.
1. Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che
percorriamo rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi.
2. Il cammino cristiano è un'esperienza
che interpella il nostro animo, il nostro essere profondo. Muoverci non basta,
dobbiamo effettuare un movimento mirato, fosse anche lento ma assiduo.
1. L’avanzare ci arricchisce,
continuamente. Lungo la strada avvengono gli incontri più significativi,
l'incontro della vera sofferenza ma anche della speranza. Per la strada nascono
le alternative, nasce il voler conquistare dei diritti.
2. Signore, aiutaci a essere assidui nella nostra ricerca di sequela,
dello sguardo dell’altro e del profondo di me stesso/a.
Vangelo
(Matteo 28, 16-20)
In
quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva
loro indicato.
Quando
lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù
si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla
terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto
ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine
del mondo».
Commenti
e riflessioni personali
Intermezzo musicale
G. Eccoci
ora partecipi, come discepole e discepoli, della cena di Gesù.
Tutti. Ora noi spezziamo
il pane ricordando Gesù, uomo itinerante per antonomasia. Rendi vivo ed
efficace per ciascuno e ciascuna di noi questo ricordo. Egli ci disse di vivere
al Tuo cospetto e ci insegnò a dividere il pane dei campi e il pane dei cuori.
“Prendete e mangiate, prendete e bevete:
questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”. Questo è il corpo, la vita,
la strada, la sostanza della memoria di Gesù: vivere sotto il Tuo sguardo e
dividere tra di noi, accompagnarci. Padre, che tutto questo si avveri nelle
nostre vite perché la nostra eucarestia non diventi una farsa.
Padre
nostro
Padre nostro, che
sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la
tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e sostienici
nell’ora della prova, ma liberaci dal male.
Comunione
con intermezzo musicale
Preghiere
spontanee
1. Possa la strada sollevarsi per
incontrarti. Possa il vento stare sempre alle tue spalle. Possa il sole splendere caldo sul tuo
viso.
2. E la
pioggia cadere leggera sui tuoi campi. E finché ci incontriamo di nuovo, anima
mia, possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.
1. Camminare
per me non è solo un andare, camminare è preghiera, è fare ritorno nella vera casa di Dio: la natura.
"Quando cammino, rimaniamo io eD.io"
2. Aiutami, Signore, a vedere la malattia
come un cammino di crescita, di apprendimento e di (ri)-scoperta della nostra
vera essenza, oltre la corazza della superficialità che troppo spesso ci
costruiamo per sopravvivere in questa società.
Tutti. Ho cercato di non barcollare; ho
fatto passi falsi lungo il cammino. Ma ho imparato che solo dopo aver scalato
una grande collina, uno scopre che ci sono molte altre colline da scalare. Mi
sono preso un momento per ammirare il panorama glorioso che mi circondava, per
dare un’occhiata da dove ero venuto. Ma posso riposarmi solo un momento, perché
con la libertà arrivano le responsabilità e non voglio indugiare, il mio lungo
cammino non è finito. (Nelson Mandela)
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