Riceviamo e volentieri rilanciamo questa lettera aperta scritta da tre giovani di Nuova Proposta, gruppo romano di omosessuali credenti, e indirizzata ad un generico manifestante che oggi scenderà in piazza, nella capitale, per la manifestazione promossa dal "Comitato difendiamo i nostri figli", una delle numerose sigle della galassia cattolica tradizionalista e conservatrice. «Fratello», invitano i tre dopo aver posto al manifestante "nogender" una serie di domande cruciali, «incontriamoci, conosciamoci e condividiamo le nostre storie. Costruiamo ponti, non innalziamo muri per separare e per paura del diverso. I muri vengono meno quando si riconosce la bellezza e la verità che c'è nella Vita di ciascuno, che è unica, irripetibile, diversa e ricca».
A te che oggi sei in piazza San Giovanni,
siamo Giulia, Daniele ed Edoardo, ragazzi come te: studiamo, lavoriamo, ci divertiamo con i nostri amici, soffriamo e con te condividiamo la stessa Fede in Gesù. Crediamo nello stesso Dio che ci “ha fatto come un prodigio” che “ci conosce e ci scruta fino infondo” (Salmo 139); il Dio che “ci ha plasmato” e “ci ama e ritiene degni di stima” (Isaia 43) così come ci ha pensati: omosessuali, eterosessuali, bisessuali, transessuali, capaci di amare ognuno secondo l’insegnamento del Padre.

Hai mai voluto approfondire questo tema? Hai mai desiderato conoscerci, sapere delle nostre vite? Forse avresti scoperto che non esiste nessuna "ideologia del gender", che non c'è alcun testo che si possa citare propriamente a supporto. Esistono sì gli studi di genere, ma sono nati negli anni '70 soprattutto per supportare la questione femminista. Nelle linee guida sull'educazione dell'OMS non c'è nulla di quello che trovi scritto nei volantini che ti hanno spinto oggi in piazza: da nessuna parte si prevedono corsi di masturbazione per i bambini, da nessuna parte corsi di educazione sessuale alla scuola materna. Insomma oggi sei sceso in piazza sulla base di una cattiva informazione, fatta solo per dividerci, per separarci.
Papa Francesco ci dice "Costruite ponti non muri" questo messaggio è per tutti, anche per te e gli amici che oggi hai portato in piazza. E allora ci viene dal cuore chiederti: perché sei qui oggi? Cos'è che ti fa paura? Cosa è che ci ha impedito di incontrarci, di capirci? Cosa ti fa scendere in piazza gridando contro qualcosa, contro qualcuno, e non per incontrare qualcosa o qualcuno?
Fratello mio, pensi alle ferite che le tue parole e azioni provocano al nostro cuore? Ti sei mai chiesto l'effetto che fa su noi, giovani omosessuali, vedere la forza con cui viene armata questa battaglia, nelle scuole, nelle parrocchie? Ti sei mai chiesto se questo ci fa sentire accolti?
Ti sei mai chiesto se siamo veramente fratelli, sorelle?

Ciao caro fratello, spero di poterti abbracciare presto,
Giulia, Daniele ed Edoardo
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