venerdì 26 giugno 2015

Talità Kum - commento vangelo domenica 28 giugno

Vangelo (Marco 5, 21-43)

Talità Kum. "Fanciulla, io ti dico: alzati!"
Gesù, con queste parole, risveglia da un sonno mortale una bambina.

Quante volte nella nostra vita abbiamo sentito risuonare nel cuore questa frase...
Nei momenti di disperazione, quando le prove della vita ci hanno  abbattuto  e  portato  a credere che non saremmo  riusciti  a sopportarle, che ci avrebbero  schiacciati, ecco  giungere nella nostra anima un soffio divino che scandisce " Talità Kum" e ci rialziamo, con fatica ma " ricominciamo a camminare" come la bambina del Vangelo.
Osserviamo un aspetto interessante: quando Gesù pronuncia la frase sopra menzionata, la reazione riportata dall' Evangelista, non è del risveglio faticoso, del torpore, ecc..bensì della ripresa del movimento.
Certo! Perchè  quando siamo sprofondati in un dolore grande siamo immobili, come esseri terrorizzati, paralizzati oppure non abbiamo la forza fisica e mentale per reagire...In questi momenti  il divino si manifesta e corre in nostro aiuto. Attenzione! La conditio sine qua non perchè ciò avvenga è riconoscere che siamo impotenti ( quindi incapaci con le nostre sole forze di venirne fuori) e secondariamente che  dobbiamo affidarci a Dio per farci aiutare; dobbiamo cioè chiedere il Suo intervento, dobbiamo autorizzare noi stessi a farlo entrare nel cuore.
Gesù diceva:" Chiedi e ti sarà dato", intendendo che l'essere umano deve sferzare il proprio orgoglio smisurato che lo porta a ritenersi sopra tutti e sopra l'intero creato, per riconoscere la propria impotenza e a quel punto, con quella consapevolezza, può rivolgere " gli occhi al cielo" e guardare l'infinita potenza di Dio e poi chiudere gli occhi e ritrovarla sopita in se stessi. " Dio creò l'uomo a Sua immagine"...
Ne consegue, carissimi, che la frase Talità Kum è anche un'esortazione a risvegliare il divino, a riconoscerlo già presente in noi!
Se riusciremo in questo percorso abduttivo della nostra coscienza a capire che siamo immersi nel divino, che alberga in noi e fuori di noi, allora saremo veramente  Esseri risvegliati dal sonno eterno dell'ignoranza e vivi, in cammino.
Un abbraccio.

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