sabato 28 dicembre 2019

Ai miei cari

Non piangete!
Per il male solo si deve piangere: per il bimbo che non ha pane
e crescerà su sentieri di violenza; per la guerra che vomita sangue e uccide tutti i fiori; 
per l'ingiustizia, per l'egoismo,
per la libertà strozzata;
per il denaro, nuvola nera
che copre il sole e ammorba l'aria pura.
Si deve piangere nei momenti più soli, quando agonizzano e muoiono, vicino a noi e in noi, i sogni e gli ideali. 
Ma per me no!
Perché son soltanto partito verso l'azzurro,
ho rotto le catene,
ho scalato la vetta da cui più non sarò
costretto a scendere.
E sarò per sempre a voi vicino,
più vicino di quando uno stretto abbraccio
tutti ci univa.
Quando, Andrea caro, saprai guardare
al di là del cemento, delle macchine e del veleno un cielo azzurro, una foglia, un fiore,
allora penserai che a papà piacevano tanto:
e mi avrai vicino in quel tuo pensiero!
Quando fremerai per un'ingiustizia
(a te o agli altri fatta... non importa)
sentirai tuo padre vicino; sentirai
tuo padre contento, se vorrai sconfiggere quell'ingiustizia.
E quando penserete a Dio, tutti saremo felici. Allora non piangete non piangete, miei cari! 

(Racconigi, 21-8-72, Luigi Brignone, tratto da “Insonnia”, maggio 2019) 

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