Parlo di Roger Lenaers, la cui storia e il cui ministero sono davvero fecondi. Quando un teologo fa il parroco e quando un parroco è davvero un teologo, nasce un servizio serio e costruttivo. Roger Lenaers, nato nel 1925 a Ostenda (Belgio), è entrato nell'Ordine dei Gesuiti nel 1942. Ha studiato filosofia, teologia e filologia classica e ha insegnato latino, greco e religione nelle scuole superiori, specializzandosi nella didattica delle lingue classiche e pubblicando numerosi libri di testo. Il metodo da lui ideato per l'insegnamento del latino è tuttora utilizzato nelle scuole del Belgio. Ha anche svolto attività didattica per la formazione dei futuri professori di religione. Il suo particolare interesse mira alle domande fatte alla fede, ispirate dalla modernità e dalla secolarizzazione. Vasta eco a livello mondiale ha suscitato la pubblicazione di due considerevoli saggi (in italiano "Il sogno di Nabucodonosor o la fine di una Chiesa medievale", Massari 2009 e "Benché Dio non stia nell'alto dei cieli" un seguito a "Il sogno di Nabucodonosor", Massari 2012, con l'eccellente opera del traduttore don Ferdinando Sudati) sullo scontro fra la modernità e l'immagine tradizionale della fede, arrivando a riconciliarle mediante una innovata proposta di riformulazione della fede cattolica per i credenti secolarizzati del XXI secolo. Dal 1995 è parroco a Vorderhornbach, una piccola comunità tra le montagne del Tirolo austriaco e ora si è ritirato a Rovanio.
Lenaers, anche con i suoi libri, ha dato un contributo essenziale al rinnovamento del linguaggio con cui si esprime il messaggio cristiano. Segnalando libri e convegni e citando alcuni passi dei suoi scritti, invito i lettori e le lettrici del Blog a leggere le sue opere, scritte in modo addirittura accattivante. Padre Lenaers ci sollecita ad una fede cristiana adulta, che non abbia paura di compiere un esodo di liberazione dai linguaggi tramontati e privi di comunicazione per inventare un modo nuovo, che faccia i conti con la modernità, di esprimere la fede originaria di Gesù e del suo movimento. È desolante constatare, da Natale a Pasqua, quanto la predicazione cristiana e la catechesi ripetano dei dogmi che non annunciano più il messaggio originario.
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