SALMO 39
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.
INTRODUZIONE
Si sono appena concluse le festività natalizie ed è iniziato un nuovo anno: quale miglior modo di incominciarlo se non con un brano che parla di rinascita ad un nuovo ruolo nella vita e nel mondo? Nonostante, infatti, il battesimo sia ormai diventato un rito obbligato di cui la maggior parte delle persone ignora il significato e la valenza simbolica, questo episodio racconta di questo evento come dell’ingresso in una sorta di nuova dimensione, di una scelta di vita che ci cambia profondamente. Tra l’altro, il brano mostra il battesimo di un Gesù adulto e implica un alto grado di consapevolezza, differentemente da oggi, che a ogni cattolico viene imposto da neonato. Non per niente, in seguito alle riflessioni e ai profondi ripensamenti sul cattolicesimo prodotti dalla riforma di Martin Lutero, sono fioriti movimenti, come quello degli Anabattisti, che proponevano il battesimo da adulti e, proprio per questo, sono stati ritenuti eretici. Condividiamo anche oggi le nostre riflessioni e i nostri pensieri su questo tema.
VANGELO (Mt 3, 13-17)
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
COMMENTO (Valter)
Credo vada notato anzitutto il carattere dinamico che sembra sotteso alla presente narrazione evangelica:
partiamo col notare il ruolo del Battezzatore, Giovanni. Noi, probabilmente, oggi siamo fuorviati da quello che è diventato ai giorni nostri il battesimo: non già una scelta di vita, come probabilmente era sia ai tempi di Giovanni sia ai tempi di Gesù, rispetto a quello che, particolarmente nella chiesa cattolica, si intende per battesimo. Una sorta di verniciatura indelebile che dovrebbe accompagnare i battezzati: mi permetto di dire, nulla di più inutile…
Infatti, non richiede che chi riceve questo segno lavori su di sé, sul suo ruolo nella comunità di appartenenza, per poter diventare davvero cristiano…
Allora, si pone l’interrogativo sul come si può leggere utilmente questa narrazione. Propongo alcuni flash:
i ruoli in questo brano si ribaltano; Giovanni, predicatore riconosciuto, chiede di essere a sua volta battezzato da Gesù perché riconosce che il percorso da questi proposto richiede un maggior coinvolgimento, sequela, ascolto e non soltanto immersione e pentimento. Ulteriormente, però, avviene l’apertura dei cieli…questo va letto come un simbolo, non possiamo rimanere in estatica ammirazione di un evento irripetibile, anzi, esclusivamente allegorico. Io penso che quando due soggetti, genuinamente in ricerca del volere di Dio, si incontrano e si mettono in cammino, allora i cieli si aprono, il divino si fa intellegibile, appare quasi un pronunciamento, che, però, non va dimenticato ed è reso possibile soltanto dalla disponibilità di chi sta cercando Dio.
RIFLESSIONI
INTERMEZZO MUSICALE
1. Caro Dio, noi ti preghiamo perché così sentiamo aprirsi dentro di noi la moltitudine di cieli luminosi che riempiono di energia le nostre vite;
2. Ci incamminiamo più leggeri per le strade del mondo se sentiamo bruciare la tua parola nel profondo del cuore;
3. Se fuggiamo dalla tentazione di lasciarci andare all'abbandono e al decadimento del nostro corpo e della nostra anima, ci accorgiamo di avere la forza per potercela fare, per poter camminare ancora, dopo l'ennesima caduta.
4. Grazie Dea della luce, che ci sostieni tramite gli sguardi delle persone, i loro racconti, le loro lacrime o sorrisi, tramite lo stupore, tramite il tentativo faticoso di non irrigidirsi nel proprio modo di essere.
TUTTI: Tu sei lo specchio della fiducia in noi stessi, dacci la forza per coltivare ogni giorno, con pazienza, la stima in noi stessi e la sospensione del giudizio verso gli altri, la possibilità di trovare nuovi punti di vista di fronte alla cose che ci appaiono nella quotidianità.
TUTTI: Tu sei lo specchio della fiducia in noi stessi, dacci la forza per coltivare ogni giorno, con pazienza, la stima in noi stessi e la sospensione del giudizio verso gli altri, la possibilità di trovare nuovi punti di vista di fronte alla cose che ci appaiono nella quotidianità.
Tutti. Gesù era a tavola con i suoi amici e le sue amiche. Egli era ben consapevole della congiura che si stava organizzando contro di lui e il suo cuore faceva i conti con la paura. Voleva lasciare ai suoi amici e alle sue amiche, in quella sera e in quella cena di intimità, qualcosa di più di un ricordo, di un segno.
Ora noi spezziamo il pane ricordando Gesù: rendi vivo ed efficace per ciascuno e ciascuna di noi questo ricordo. Egli ci disse di vivere al Tuo cospetto e ci insegnò a dividere il pane dei campi e il pane dei cuori.
“Prendete e mangiate, prendete e bevete: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”. Questo è il corpo, la vita, la strada, la sostanza della memoria di Gesù: vivere sotto il Tuo sguardo e dividere tra di noi, accompagnarci. Padre, che tutto questo si avveri nelle nostre vite perché la nostra eucarestia non diventi una farsa.
COMUNIONE CON INTERMEZZO MUSICALE
PREGHIERE SPONTANEE
Padre Nostro
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e sostienici nell’ora della prova, ma liberaci dal male. Amen.
POESIA (Chiara)
Navigar sott'acqua per venirne a galla,
farsi fluidi come Gesù nel mare
per accogliere le onde d'urto in arrivo.
Farsi acqua per percorrere con leggerezza e tenacia la propria vita,
per lasciar passare i tormenti come la marea
e rivolgersi ai punti luce,
riflessi nel mare.
Il mare,
un elemento a me caro,
come le mie radici più antiche,
come il suo profumo inconfondibile,
come la terra e il suo odore.
Il mare,
sognato spesso come luogo di paure e timori,
ma anche di coraggio e avanzamento,
continua ad essere una forza che da dentro
spinge all'azione, al movimento,
all'attenzione verso l'altro,
a non fermarsi
se non per ritrovare la terraferma,
dove riposare prima di ripartire
per nuove idee.
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