venerdì 7 febbraio 2020

Il Dio più grande anche di Gesù

Questa prospettiva, saldamente ancorata all'evangelo, che riconduce tutta l'opera e l'esistenza dell'artigiano e profeta di Nazareth nel servizio della signoria-regno di Dio, non diminuisce di un millimetro l'importanza essenziale di Gesù per un cristiano/a, ma fa propria la consapevolezza, felice e liberante, che il fenomeno cristiano non esaurisce il campo e l'azione salvifica di Dio.
Dio e la Sua salvezza sono più grandi anche del cristianesimo, sono più grandi di Gesù. Ma, per preservare i nuovi linguaggi dalle diffuse patologie catechistiche, è importante sapere che nessuna cristologia è universalmente "parlante" e che di nessuna formulazione occorre fare un idolo. Le nostre elaborazioni restano sempre approssimazioni. Anche in teologia possiamo "innalzare idoli nel nostro cuore", come dice il profeta Ezechiele. Ma c'è di più: l'elemento decisivo è sempre, come ha fatto e insegnato Gesù, accogliere in noi l'amore con cui Dio ama il mondo e compiere la Sua volontà. Su questo terreno le diverse teologie, anziché minacciare l'unita della fede, la costruiscono facendone brillare i molteplici colori. Ma il problema non può essere rimosso: "Poche cose hanno contribuito all'irrilevanza del cristianesimo come la scuola di catechismo... La potenza originaria dei grandi simboli cristiani è andata perduta... Ora sono delle pietre di inciampo... L'impossibilità della persona moderna di comprendere il linguaggio della tradizione riguarda quasi tutti i simboli cristiani... Essi hanno perso il potere di trafiggere l'anima..." (P. Tillich)
Non possiamo sottrarci a questo impegno di ridire, con parole sia vecchie che nuove, l'evento della salvezza, l'amore di Dio per questo mondo. Non si tratta di maledire le istituzioni ecclesiastiche, ma di accettare il rischio che la fede nel Dio di Gesù ridiventi la più radicale messa in crisi anche della religione e della dogmatica ufficiale (25). Senza mai dimenticare che, per noi, ciò che è decisivo non è la nostra cristologia, ma la sequela di Gesù nella vita di ogni giorno. La teologia vive a servizio dell'amore, oppure è parola vana, vuota dottrina. 
don Franco Barbero 

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