venerdì 3 aprile 2020

Signore, non andartene via

Oggi lungo i sentieri nascosti, attraverso l'ombrosa selva, invisibile a tutti silenzioso, come la notte sei venuto,Signore. L'aurora non ha schiuso i suoi occhi, il vento ha chiamato invano; cupe nubi hanno coperto l'azzurro del cielo.
Nel giardino non c'è canto d'uccelli, tutte le porte sono chiuse; nella strada deserta, chi sei Tu unico viaggiatore? O unico Amico, o Amore, la porta della mia casa è
aperta; non lasciarmi solo, non te ne andare come un sogno.
Salvami dalle ombre mie, Signore, salvami dai naufragi e dalla confusione dei miei giorni. Perché la notte è buia e il tuo pellegrino e cieco, tienimi tu per mano, liberami dalla disperazione! Tocca con la tua fiamma la lampada spenta del mio dolore. Ridesta le sopite energie. Che io non indugi a contare le perdite. Che a ogni passo la strada mi canti della casa. Perché la notte è buia e il tuo pellegrino è cieco, tienimi Tu per mano! Signore, sei venuto a svegliarmi, non andartene via, guardami benigno.
La pioggia batte sui rami fitti della foresta, sulle nubi di luglio la notte dorme umida e pigra. Non andartene via, guardami benigno. Impaurito dal tuono, l'animo stanco non dorme, assieme al battere della pioggia vuole cantare. Il cuore piangendo esce nel buio; sospirando alza le braccia cercando il cielo. Non andartene via, guardami benigno. 

(tratto da R. Tagore, “Il Dio vicino”, ed. Guanda) 

Nessun commento:

Posta un commento