Musica di apertura
Guida Grazie, o Dio, perché ci hai donato questo giorno, con la sua luce, le sue ombre, il pane che ci nutre. Grazie per questa ora di festa e di condivisione
Salmo 32
Esaltate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a Lui cantate.
Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
Guida Ora ascoltiamo la lettura del Vangelo di questa domenica. Ci aiuti il Dio di Gesù a cogliere la Sua parola tra le parole umane della Bibbia.
Giovanni 14, 1-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Commento (Valter)
Certamente si deve leggere questo passo evangelico avendo in mente che è frutto del vangelo di Giovanni e che pertanto risente già di quasi un secolo di storia cristiana, ovvero di elaborazioni successive agli eventi narrati, tuttavia, proprio per ciò ritengo significativo il dibattito di cui si fa cenno.
Probabilmente la tensione, il desiderio di poter accedere, di conoscere Dio Padre era un argomento fortemente sentito fra i discepoli del Nazareno, per cui non risulta difficile immaginare che fra i discepoli fosse aperta una discussione o un sano desiderio di conoscere il Padre.
Per cui, si può intendere come risulti imprevisto, difficile da interpretare un riferimento a un’entità estremamente umana, concreta, accompagnatrice come la figura del Nazareno.
Certo, non si tratta di un’esauriente costruzione teologica, di una profonda sonda nel mondo dell’ultra terreno, ma proprio per questo può fare egualmente riflettere.
Non sono in grado di citare altri passi evangelici in cui sia presente il medesimo concetto, ma davvero non mi sembra nuovo.
Gesù, può davvero rappresentare la maniera in cui Dio ha scelto di rendersi presente agli uomini.
Non già una presenza mirabolante, un'entità superiore chinata sul genere umano ma un esempio per quella che potrebbe essere una feconda esistenza.
Il fascino di questo Gesù narrato in queste pagine è quello che nella sua ferialità, sconvolge le attese di quelli che si ritengono vicini a lui, quelli che gli chiedono: "mostraci il Padre" Lui, invece ribalta la questione: sembra dire: “cosa volete vedere di più?”
Il che non mi sembra così dissimile da tante nostre titubanze: diciamo di voler vedere sempre qualcosa di ulteriore: un Dio che ci invita alla fratellanza, che ci spinge fuori dal nostro ristretto orizzonte spesso non ci pare sufficiente: è come se avessimo bisogno di una presenza più continua, ulteriore...
Probabilmente la tensione, il desiderio di poter accedere, di conoscere Dio Padre era un argomento fortemente sentito fra i discepoli del Nazareno, per cui non risulta difficile immaginare che fra i discepoli fosse aperta una discussione o un sano desiderio di conoscere il Padre.
Per cui, si può intendere come risulti imprevisto, difficile da interpretare un riferimento a un’entità estremamente umana, concreta, accompagnatrice come la figura del Nazareno.
Certo, non si tratta di un’esauriente costruzione teologica, di una profonda sonda nel mondo dell’ultra terreno, ma proprio per questo può fare egualmente riflettere.
Non sono in grado di citare altri passi evangelici in cui sia presente il medesimo concetto, ma davvero non mi sembra nuovo.
Gesù, può davvero rappresentare la maniera in cui Dio ha scelto di rendersi presente agli uomini.
Non già una presenza mirabolante, un'entità superiore chinata sul genere umano ma un esempio per quella che potrebbe essere una feconda esistenza.
Il fascino di questo Gesù narrato in queste pagine è quello che nella sua ferialità, sconvolge le attese di quelli che si ritengono vicini a lui, quelli che gli chiedono: "mostraci il Padre" Lui, invece ribalta la questione: sembra dire: “cosa volete vedere di più?”
Il che non mi sembra così dissimile da tante nostre titubanze: diciamo di voler vedere sempre qualcosa di ulteriore: un Dio che ci invita alla fratellanza, che ci spinge fuori dal nostro ristretto orizzonte spesso non ci pare sufficiente: è come se avessimo bisogno di una presenza più continua, ulteriore...
Commenti e riflessioni personali
Intermezzo musicale
Tutti - Signore, Ti portiamo davanti le nostre contraddizioni, i contrasti che fanno della nostra esistenza un campo da arare e coltivare e Tu sii il giardiniere per separare la gramigna dal raccolto buono.
1. O Dio, Fonte della vita,
Tu sei molto più bello di ogni religione,
Tu sei Padre, Madre, amico, compagno di viaggio.
Tu non dividi il mondo in buoni e cattivi.
2. Sei un Dio che chiama, che ci invita
a continuare i giorni e l’opera della creazione.
Anche se spesso per noi è difficile vederTi,
crediamo che sei il Dio che non abbandona.
1. Ti preghiamo per tutte le religioni del mondo
e ti ricordiamo tutte le chiese cristiane:
liberate da tanti idoli, possano diventare
luoghi di libertà e cantieri di liberazione.
2. Signore abbiamo bisogno della Tua mano amica e forte
che ci guidi sui sentieri dell’amore solidale,
che ci liberi dal fascino delle cose vuote
e ci faccia gustare la gioia di una vita sobria.
1. O Dio, che hai sradicato Abramo
dalla terra che imprigionava il suo cuore,
aiutaci a rompere lacci, catene e indugi
che ci impediscono la sequela di Gesù.
2. O Dio, che hai aperto gli occhi ad Agar
e hai fatto vedere ad Abramo una terra spaziosa,
aiutaci a pensare e guardare in grande,
perché il mondo è il luogo della Tua salvezza.
G. Eccoci ora partecipi, come discepole e discepoli, della cena di Gesù.
Tutti - Gesù era a tavola con i suoi amici e le sue amiche. Egli era ben consapevole della congiura che si stava organizzando contro di lui e il suo cuore faceva i conti con la paura. Voleva lasciare ai suoi amici e alle sue amiche, in quella sera e in quella cena di intimità, qualcosa di più di un ricordo, di un segno. Sulla mensa c’erano pane e vino. Gesù alzò gli occhi al cielo, come spesso faceva nei giorni della sua vita e, dopo aver benedetto il nome santo di Dio, prese il pane, lo spezzò, lo divise dicendo: “Prendete e mangiate. Questo pane condiviso sia per voi il segno della mia vita. Quando farete questo, lo farete in memoria di me, di ciò che ho fatto e detto”. Poi prese la coppa del vino e disse: “Questo calice sia per voi il segno di un’amicizia che Dio continuamente rinnova con tutta l’umanità, con tutto il creato”.
Padre nostro
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e sostienici nell’ora della prova, ma liberaci dal male. Amen
Comunione con intermezzo musicale
Preghiere spontanee
- Metti la Tua mano buona e piena sulle nostre mani vuote, accompagnaci con il Tuo sorriso, fai brillare il Tuo volto su tutti noi e donaci la felicità nel cuore e nell'anima.
- Tutti i giorni, Padre, fai si che ci siano delle stelle sul nostro cammino, che troppe volte non le vediamo, non le vogliamo vedere, facciamo finta di non vederle.
- La luce della Tua stella, o Madre, è poco visibile ai nostri occhi ma, quando riusciamo a vederla, riempie di calore i nostri cuori. Insegnaci ad ascoltare il nostro cuore.
Benedizione finale
Tutti - Credere è comprendere che è bello vivere,
è bello sposarsi, è bello avere figli,
è bello essere single, prete, suora, avere amici.
È bello prendersi cura di qualcuno,
desiderare, seminare ad ogni stagione,
gustare lo stupore di essere vivi.
Angelo Casati, prete, scrittore, poeta
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