giovedì 25 giugno 2020

Pietro Prini, Lo scisma sommerso

‟Oggi il pubblico dei credenti è troppo estraneo dalla capacità e dal gusto di trattare i problemi quotidiani della propria condotta personale sul piano dei principi e delle regole disciplinari o con l'artificio raffinato delle analisi dei casi e delle circostanze. D'altro lato ci si lascerebbe sfuggire l'importante novità di quel mondo di valutazioni e di comportamenti pratici che si viene manifestando nel popolo dei credenti in maniera sempre meno facilmente contestabile, se ci si limitasse a qualificarli, come fino ad ora hanno fatto molti sociologi, come altrettante forme dell'allontanamento o dell'uscita dalla comunità ecclesiale o, in generale, dall'ortodossia e dalla pratica cattolica. Bisogna invece rendersi conto che siamo fronte, come ho già osservato, ad una specie di scisma. Non è uno scisma istituzionale, ossia tale da assumere, come è avvenuto spesso in passato, la forma di una società ecclesiale separata dalla Chiesa cattolica storicamente istituita. È piuttosto un distacco, semplicemente nascosto, o sommerso, di molti fedeli dalla soggezione agli insegnamenti della gerarchia ecclesiastica della quale non si accettano più posizioni dottrinarie o pratiche pastorali che si ritengono fuori dal tempo e dallo spazio della scienza; o, con espressione più precisa, inadeguate ad accogliere significati e valori dove la cultura meno contestabile di oggi non pare in contrasto con una presa di coscienza più autentica dei principi cristiani".
Questo scisma sommerso non può essere nascosto da ‟nessun affollamento di grandi piazze o di pellegrinaggi devoti o di giubilei millenari perché esso avviene nel nascondimento della coscienza dove si parla davvero con Dio" (pag. 55).
Perché, si domanda Prini, la gerarchia non capisce che si tratta di uno scisma sommerso in atto? Lucide parole profetiche, assolutamente disattese.
In libreria per Garzanti ed., Cernusco 1999, pp.77

Nessun commento:

Posta un commento