lunedì 1 giugno 2015

Canone eucarestia domenica 31 maggio




Eucarestia di domenica 31 Maggio 2015
“Il Cammino … del corpo e dello Spirito!”

Musica di apertura

G. “La cosa più ovvia e oscura del mondo è questo camminare, che si smarrisce così facilmente nella religione, la filosofia, il paesaggio, l’anatomia, l’allegoria e il crepacuore.” (“Storia del camminare”, Rebecca Solnit)
Camminare significa aprirsi al mondo; si cammina per nessun motivo, per il piacere di gustare il tempo che passa, per scoprire luoghi e volti sconosciuti. Camminare per scavalcare i "muri" che tropo spesso la società crea, per apprezzare la bellezza del creato e ringraziare Dio per tutto ciò o anche, semplicemente, per rispondere al richiamo della strada. Camminare è un modo tranquillo per reinventare il tempo e lo spazio. Prevede una lieta umiltà davanti al mondo. Il cammino della vita è confronto e ascolto di se stessi, alla scoperta di ciò che siamo o, di ciò che non siamo e non vogliamo. Per il bambino l'iniziare a gattonare, camminare è il primo passo per iniziare a esplorare, a conoscere il mondo da solo. Crescendo spesso ci si dimentica il significato del cammino e non ci si spinge, per paura o timore, al di fuori delle strade e dei sentieri già battuti. Riflettiamo insieme.


1. Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi.
2.  Il cammino cristiano è un'esperienza che interpella il nostro animo, il nostro essere profondo. Muoverci non basta, dobbiamo effettuare un movimento mirato, fosse anche lento ma assiduo.
1.  L’avanzare ci arricchisce, continuamente. Lungo la strada avvengono gli incontri più significativi, l'incontro della vera sofferenza ma anche della speranza. Per la strada nascono le alternative, nasce il voler conquistare dei diritti.
2. Signore, aiutaci a essere assidui nella nostra ricerca di sequela, dello sguardo dell’altro e del profondo di me stesso/a.


Vangelo (Matteo 28, 16-20)

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Commenti e riflessioni personali
Intermezzo musicale
G. Eccoci ora partecipi, come discepole e discepoli, della cena di Gesù.

Tutti. Ora noi spezziamo il pane ricordando Gesù, uomo itinerante per antonomasia. Rendi vivo ed efficace per ciascuno e ciascuna di noi questo ricordo. Egli ci disse di vivere al Tuo cospetto e ci insegnò a dividere il pane dei campi e il pane dei cuori. “Prendete e mangiate, prendete e bevete: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”. Questo è il corpo, la vita, la strada, la sostanza della memoria di Gesù: vivere sotto il Tuo sguardo e dividere tra di noi, accompagnarci. Padre, che tutto questo si avveri nelle nostre vite perché la nostra eucarestia non diventi una farsa. 

Padre nostro
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e sostienici nell’ora della prova, ma liberaci dal male.

Comunione con intermezzo musicale

Preghiere spontanee

1.  Possa la strada sollevarsi per incontrarti. Possa il vento stare sempre alle tue   spalle. Possa il sole splendere caldo sul tuo viso.
2.   E la pioggia cadere leggera sui tuoi campi. E finché ci incontriamo di nuovo, anima mia, possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.
1.   Camminare per me non è solo un andare, camminare è preghiera, è fare ritorno  nella vera casa di Dio: la natura. "Quando cammino, rimaniamo io eD.io"
2. Aiutami, Signore, a vedere la malattia come un cammino di crescita, di apprendimento e di (ri)-scoperta della nostra vera essenza, oltre la corazza della superficialità che troppo spesso ci costruiamo per sopravvivere in questa società.

Tutti. Ho cercato di non barcollare; ho fatto passi falsi lungo il cammino. Ma ho imparato che solo dopo aver scalato una grande collina, uno scopre che ci sono molte altre colline da scalare. Mi sono preso un momento per ammirare il panorama glorioso che mi circondava, per dare un’occhiata da dove ero venuto. Ma posso riposarmi solo un momento, perché con la libertà arrivano le responsabilità e non voglio indugiare, il mio lungo cammino non è finito. (Nelson Mandela)

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