Nel giorno dedicato ai defunti la nostra fede ci testimonia, sull'insegnamento di Gesù, che Dio ci accoglie nel suo amore che vince anche la morte. Lo credo con tutto il cuore.
Ma non è la chiesa con la sua intercessione, le messe, le coroncine, con il suffragio, le preghiere alla madonna che ci salva. Solo Dio, senza l'espiazione di nessuno, ci salva e ci accoglie con il suo amore. È lo stesso amore che ci accompagna per tutta la vita e rende superflua l'indulgenza della chiesa. Solo Dio, solo Dio è potenza amorosa e salvifica. Come ha liberato Gesù dalla morte, così libererà anche noi in una dimensione che solo Dio conosce.
La chiesa, nei suoi incontri liturgici di questi giorni, non opera la salvezza, il perdono, la vita nuova oltre la morte. Deve annunciare tutto questo come opera esclusiva di Dio.
Il suffragio, il Purgatorio e le indulgenze sono invenzioni delle gerarchie ecclesiastiche che, in questo modo si illudono di esercitare un sacro potere anche oltre la morte. È delirio. La preghiera che rivolgiamo a Dio ha lo scopo di ringraziarlo del dono della vita che fa a tutti/e, anche dopo la morte, e ci aiuta a ricordare i nostri fratelli e sorelle, a raccogliere la loro testimonianza.
Segnalo due miei libri su questi argomenti:
· ‟Quando i fratelli se ne vanno” (edizioni Tempi di Fraternità)
· “Il giubileo di ogni giorno” (che scrissi con grande rigore oltre 36 anni fa?
don Franco Barbero
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